Italiano Temi Esame di Stato 2000
Tracce Italiano 1^ Prova - Maturità
Istruzione Secondaria Superiore - Per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A |
ANALISI DEL TESTO
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"La ritirata in piazza Aldovrandi a Bologna" di Umberto Saba
- Piazza Aldrovandi e la sera d'ottobre
- hanno sposate le bellezze loro;
- ed è felice l'occhio che le scopre.
- L'allegra ragazzaglia urge e schiamazza
- che i bersaglieri colle trombe d'oro
- formano il cerchio in mezzo della piazza.
- Io li guardo: Dai monti alla pianura
- pingue, ed a quella ove nell'aria è il male,
- convengono a una sola vita dura,
- a un solo malcontento, a un solo tu;
- or quivi a un cenno del lor caporale
- gonfian le gote in fior di gioventù.
- La canzonetta per l'innamorata,
- un'altra che le coppie in danza scaglia,
- e poi, correndo già, la ritirata.
- E tu sei tutta in questa piazza, o Italia.
Umberto Saba, nato a Trieste nel 1883 e morto a Gorizia nel 1957, cominciò a scrivere versi agli inizi del secolo XX e continuò per cinquant'anni all'incirca. Questa poesia è compresa nella raccolta La serena disperazione (1913-1915) confluita poi, insieme a tutte le altre raccolte di versi del poeta triestino, nel Canzoniere. Note preliminari alla comprensione del testo: la bolognese piazza Aldrovandi aveva accanto una caserma. In occasione di esercitazioni e di feste si esibiva nella piazza la banda dei bersaglieri.
- Comprensione complessiva
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in non più di dieci righe. - Analisi e interpretazione del testo
- Illustra la struttura metrica e il ritmo del componimento.
- Spiega le seguenti scelte lessicali: il verbo "sposare" (v. 2), l'intonazione data al sostantivo "ragazzaglia" (v. 4) e al suo urgere e schiamazzare; il significato del "che" (v. 5) e delle espressioni "pianura / pingue" e "quella ove nell'aria è il male" (vv. 7-8).
- Chiarisci il significato dell'aggettivo "solo", iterato tre volte in due soli versi (vv. 9-10), e la situazione di contrasto che esso denota con la varia provenienza di questi giovani bersaglieri.
- Analizza i modi linguistici con i quali l'autore indica i motivi compresi nel repertorio della banda (vv. 13-15).
- Spiega la funzione riassuntiva del verso finale e l'atteggiamento del poeta che osserva l'allegra e festosa scena.
- Esponi le tue osservazioni sul testo in un commento personale di sufficiente ampiezza.
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- Approfondimenti
La lirica proposta alla tua interpretazione risale agli inizi della prima guerra mondiale. Contestualizzala, scegliendo uno o più dei seguenti ambiti di riferimento:- Altre liriche dello stesso Saba;
- Testi poetici di autori a lui contemporanei o contemporanee correnti artistico-letterarie;
- la situazione socio-economica e politica dell'Italia nell'età giolittiana.
TIPOLOGIA B
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Redazione di un "SAGGIO BREVE" o di un "ARTICOLO DI GIORNALE"
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(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano.
Se scegli la forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e svolgi su questa base la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Da' al tuo saggio un titolo coerente e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Se scegli la forma dell'"articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo 'pezzo'.
Da' all'articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano.
Se scegli la forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e svolgi su questa base la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Da' al tuo saggio un titolo coerente e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Se scegli la forma dell'"articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo 'pezzo'.
Da' all'articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Il male di vivere nella poesia e nell'arte del Novecento.
DOCUMENTI
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia, era l'incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
E. MONTALE, Ossi di Seppia, 1925
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Anche questa notte passerà
Questa solitudine in giro
titubante ombra dei fili tranviari sull'umido asfalto
Guardo le teste dei brumisti
nel mezzo sonno tentennare
G. UNGARETTI, L'allegria, 1942
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Ho parlato a una capra. Era sola sul prato, era legata. Sazia d'erba, bagnata dalla pioggia, belava.
Quell'uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima per celia, poi perché il dolore è eterno, ha una voce e non varia. Questa voce sentiva gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
sentivo querelarsi ogni altro male, ogni altra vita.
U. SABA, La capra, in "Casa e Campagna", 1909-1910
| Gelida messaggera della notte, sei ritornata limpida ai balconi delle case distrutte, a illuminare le tombe ignote, i derelitti resti della terra fumante. Qui riposa il nostro sogno. E solitaria volgi verso il nord, dove ogni cosa corre senza luce alla morte, e tu resisti.
S. QUASIMODO, Elegia, 1947
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Edvard MUNCH, L'urlo, 1893
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"Sento il grido della natura!" (Munch).
"La deformazione della figura è giunta a un limite sconosciuto per quell'epoca. L'uomo in primo piano, con la bocca gridante e le mani strette sulle orecchie per non ascoltare il proprio incontenibile urlo, che è anche urlo della natura, è ridotto ad una misera parvenza ondeggiante in un paesaggio di delirio."
M. DE MICHELI, Le avanguardie artistiche del Novecento, Feltrinelli 1999
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO"La deformazione della figura è giunta a un limite sconosciuto per quell'epoca. L'uomo in primo piano, con la bocca gridante e le mani strette sulle orecchie per non ascoltare il proprio incontenibile urlo, che è anche urlo della natura, è ridotto ad una misera parvenza ondeggiante in un paesaggio di delirio."
M. DE MICHELI, Le avanguardie artistiche del Novecento, Feltrinelli 1999
ARGOMENTO: L'Italia da terra di emigranti a terra di immigrati: cause e conseguenze socio-economiche.
DOCUMENTI
"Tra i fenomeni particolari che presenta l'Italia del Mezzogiorno nessuno è forse più significativo della sua emigrazione. Da oltre un trentennio, prima in misura limitata, poi in proporzioni sempre più vaste ed in maniera persistente, è incominciata e si è diffusa ed affermata una corrente migratoria, un vero esodo verso i più lontani paesi. A spingere verso l'ignoto avevano concorso, insieme, la scarsa produttività del suolo rincrudita da sistemi arretrati di coltura, dall'ignoranza e dalle ricorrenti crisi agrarie; i sistemi tributari, gravi pel peso ed esosi per le forme di percezione; gli intollerabili sistemi amministrativi, ancora più viziati nella pratica di ambienti ancora compenetrati di usi ed abusi feudali. L'emigrazione meridionale, per le proporzioni, per gli elementi di cui si compone, per la funzione che va ad esercitare specialmente in alcuni paesi di destinazione, si presenta in aspetto diverso dall'emigrazione dei paesi più progrediti. Costituita in prevalenza di agricoltori, essa ha tutt'al più la sua analogia nell'emigrazione di paesi aventi regioni arretrate, come ne ha l'Austria e l'Ungheria o addirittura poco progrediti come la Russia ed i paesi balcanici. Il danaro faticosamente risparmiato dagli emigranti, certo una risorsa, ma in compenso quanti altri lati sfavorevoli!"
E. CICCOTTI, L'emigrazione, in "La Voce", n° 11, 1911
E. CICCOTTI, L'emigrazione, in "La Voce", n° 11, 1911
"Non Roma o Napoli, ma New York sarebbe la vera capitale dei contadini di Lucania, se mai questi uomini senza Stato potessero avere una. E lo è, nel solo modo possibile per loro, in un modo mitologico. Per la sua doppia natura, come luogo di lavoro essa è indifferente: ci si vive come si vivrebbe altrove, come bestie legate a un carro, e non importa in che strade lo si debba tirare; come paradiso, Gerusalemme celeste, oh! allora, quella non si può toccare, si può soltanto contemplarla, di là dal mare, senza mescolarvisi. I contadini vanno in America, e rimangono quello che sono: molti vi si fermano, e i loro figli diventano americani: ma gli altri, quelli che ritornano, dopo vent'anni, sono identici a quando erano partiti. In tre mesi le poche parole d'inglese sono dimenticate, le poche superficiali abitudini abbandonate, il contadino è quello di prima, come una pietra su cui sia passata per molto tempo l'acqua di un fiume in piena, e che il primo sole in pochi minuti riasciuga. In America, essi vivono a parte, fra di loro: non partecipano alla vita americana, continuano per anni a mangiare pan solo, come a Gagliano, e risparmiano i pochi dollari: sono vicini al paradiso, ma non pensano neppure ad entrarci. Poi, tornano un giorno in Italia, col proposito di restarci poco, di riposarsi e salutare i compari e i parenti: ma ecco, qualcuno offre loro una piccola terra da comperare, e trovano una ragazza che conoscevano bambina e la sposano, e così passano i sei mesi dopo i quali scade il loro permesso di ritorno laggiù, e devono rimanere in patria. La terra comperata è carissima, hanno dovuto pagarla con tutti i risparmi di tanti anni di lavoro americano, e non è che argilla e sassi, e bisogna pagare le tasse, e il raccolto non vale le spese, e nascono i figli, e la moglie è malata, e in pochissimo tempo è tornata la miseria, la stessa eterna miseria di quando, tanti anni prima, erano partiti."
C. LEVI, Cristo si è fermato ad Eboli, Einaudi, Torino 1945
C. LEVI, Cristo si è fermato ad Eboli, Einaudi, Torino 1945
"Il fenomeno dell'immigrazione è cominciato ad affacciarsi timidamente nella realtà italiana negli anni '60 e '70, ma solo nella prima metà degli anni '80 ha assunto una dimensione sociale pienamente visibile e socialmente rilevante.
Le cause specifiche che hanno portato all'esplosione del fenomeno immigrazione possono essere così individuate. L'Italia negli anni '80 aveva raggiunto una situazione di piena occupazione nelle aree economicamente sviluppate, essenzialmente il Nord nel paese. La disoccupazione persistente era un fenomeno prevalentemente giovanile e intellettuale localizzato nelle aree meridionali. Ciò ha comportato un tendenziale rifiuto dei lavori più dequalificati e più faticosi (lavoro domestico, agricoltura, pesca, fonderie, commercio ambulante, terziario dequalificato). Sostanzialmente connesso con tale fenomeno è il blocco della crescita demografica. Accanto alle ragioni strutturali, va ricordata la tendenziale apertura delle frontiere per ragioni turistiche che ha sostanzialmente favorito l'ingresso e successivamente la permanenza illegale nel Paese degli immigrati."
M. NAPOLI, Questioni di diritto del lavoro, Giappichelli, Torino, 1996
3. AMBITO STORICO - POLITICOLe cause specifiche che hanno portato all'esplosione del fenomeno immigrazione possono essere così individuate. L'Italia negli anni '80 aveva raggiunto una situazione di piena occupazione nelle aree economicamente sviluppate, essenzialmente il Nord nel paese. La disoccupazione persistente era un fenomeno prevalentemente giovanile e intellettuale localizzato nelle aree meridionali. Ciò ha comportato un tendenziale rifiuto dei lavori più dequalificati e più faticosi (lavoro domestico, agricoltura, pesca, fonderie, commercio ambulante, terziario dequalificato). Sostanzialmente connesso con tale fenomeno è il blocco della crescita demografica. Accanto alle ragioni strutturali, va ricordata la tendenziale apertura delle frontiere per ragioni turistiche che ha sostanzialmente favorito l'ingresso e successivamente la permanenza illegale nel Paese degli immigrati."
M. NAPOLI, Questioni di diritto del lavoro, Giappichelli, Torino, 1996
ARGOMENTO: Giovanni Giolitti: metodi di governo e programmi politici
DOCUMENTI
"La via della reazione sarebbe fatale alle nostre istituzioni, appunto perché le porrebbe al servizio degli interessi di una esigua minoranza, e spingerebbe contro di esse le forze più vive e irresistibili della società moderna, cioè l'interesse delle classi più numerose e il sentimento degli uomini più colti. Esclusa la convenienza, anzi la possibilità, di un programma reazionario, resta come unica via, per scongiurare i pericoli della situazione attuale, il programma liberale, che si propone di togliere, per quanto è possibile, le cause del malcontento, con un profondo e radicale mutamento di indirizzo tanto nei metodi di governo, quanto nella legislazione.
I metodi di governo hanno capitale importanza, perché a poco giovano le ottime leggi se sono male applicate.
[...] Nel campo politico poi vi è un punto essenziale, e di vera attualità, nel quale i metodi di governo hanno urgente bisogno di essere mutati. Da noi si confonde la forza del governo con la violenza, e si considera governo forte quello che al primo stormire di fronda proclama lo stato d'assedio, sospende la giustizia ordinaria, istituisce tribunali militari e calpesta tutte le franchigie costituzionali. Questa invece non è la forza, ma è debolezza della peggiore specie, debolezza giunta a tal punto da far perdere la visione esatta delle cose."
G. GIOLITTI, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre 1899 (in Giolitti, "Discorsi extraparlamentari", Torino, 1952)
I metodi di governo hanno capitale importanza, perché a poco giovano le ottime leggi se sono male applicate.
[...] Nel campo politico poi vi è un punto essenziale, e di vera attualità, nel quale i metodi di governo hanno urgente bisogno di essere mutati. Da noi si confonde la forza del governo con la violenza, e si considera governo forte quello che al primo stormire di fronda proclama lo stato d'assedio, sospende la giustizia ordinaria, istituisce tribunali militari e calpesta tutte le franchigie costituzionali. Questa invece non è la forza, ma è debolezza della peggiore specie, debolezza giunta a tal punto da far perdere la visione esatta delle cose."
G. GIOLITTI, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre 1899 (in Giolitti, "Discorsi extraparlamentari", Torino, 1952)
"[La] importante e svariata opera legislativa, amministrativa e associativa [di Giolitti] era resa possibile dalla fioritura economica che si osservava dappertutto nel paese, e che, quantunque rispondesse a un periodo di generale prosperità dell'economia mondiale e fosse aiutata dall'afflusso degli esuberanti capitali stranieri in Italia, aveva, dentro questo quadro, un particolare rilievo, perché, come i tecnici notavano, nessun altro paese di Europa compiva, in quel tempo, progressi tanto rapidi ed estesi quanto l'Italia."
B. CROCE, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939
B. CROCE, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939
"La tattica dell'onorevole Giolitti è stata sempre quella di far la politica conservatrice per mezzo dei condottieri dei partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per via di attenzioni individuali (siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia, quando si tratti di uomini personalmente disinteressati, come Turati e Bissolati, conquistandoli con riforme le quali non intacchino seriamente gli interessi economici e politici dei gruppi dominanti nel governo.
[...] Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La risposta non è dubbia per chi voglia giudicare senza le traveggole dell'amicizia. Li trovò e li lasciò nell'Italia settentrionale quali si andavano via via migliorando. Li trovò cattivi e li lasciò peggiori, nell'Italia meridionale."
G. SALVEMINI, Il ministro della malavita e altri scritti sull'Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962
[...] Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La risposta non è dubbia per chi voglia giudicare senza le traveggole dell'amicizia. Li trovò e li lasciò nell'Italia settentrionale quali si andavano via via migliorando. Li trovò cattivi e li lasciò peggiori, nell'Italia meridionale."
G. SALVEMINI, Il ministro della malavita e altri scritti sull'Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962
"Giolitti affermò che le questioni sociali erano ora più importanti di quelle politiche e che sarebbero state esse in avvenire a differenziare i vari gruppi politici gli uni dagli altri. [...] Egli avanzò pure la teoria del tutto nuova che i sindacati dovevano essere benvenuti come una valvola di sicurezza contro le agitazioni sociali, in quanto le forze organizzate erano meno pericolose di quelle disorganizzate."
D. Mack SMITH, Storia d'Italia dal 1861 al 1958, Laterza, Bari, 1959
D. Mack SMITH, Storia d'Italia dal 1861 al 1958, Laterza, Bari, 1959
"La politica giolittiana, soprattutto dal 1900 in poi, appare tutta costruita sulla richiesta della collaborazione governativa con il partito della classe operaia e con i suoi uomini più rappresentativi. [...] Assurdo pretendere che Giovanni Giolitti, uomo politico uscito dalla vecchia classe dirigente borghese e conservatrice, fosse l'araldo del rinnovamento della società italiana; non si può però negare che tra gli uomini politici della sua epoca egli appaia oggi quello che più degli altri aveva compreso qual era la direzione in cui la società italiana avrebbe dovuto muoversi per uscire dai contrasti del suo tempo."
P. TOGLIATTI, Momenti della storia d'Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963
P. TOGLIATTI, Momenti della storia d'Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963
"Da buon politico, egli [Giolitti] aveva avvertito che i tempi erano ormai maturi perché si addivenisse a una convivenza nella tolleranza con la Chiesa di Roma, aveva compreso che l'anticlericalismo era ormai una inutile frangia che si portavano i governi [...] Quando egli passò a realizzare la politica delle "due parallele" [Stato e Chiesa autonomi nei loro ambiti] nello stesso tempo denunciò, di fatto, la fine di un certo tipo di anticlericalismo, provocò lo svuotamento di tutte le illusioni che la monarchia a Roma avrebbe ucciso il papato, che il liberalismo avrebbe dovuto disintegrare il cattolicesimo".
G. DE ROSA, La crisi dello stato liberale in Italia, Studium, Roma, 1955
G. DE ROSA, La crisi dello stato liberale in Italia, Studium, Roma, 1955
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Da Gutenberg al libro elettronico: modi e strumenti della comunicazione.
DOCUMENTI
- "L'homo sapiens che moltiplica il proprio sapere è il cosiddetto uomo di Gutenberg. È vero che la Bibbia stampata da Gutenberg tra il 1452 e il 1455 ebbe una tiratura (per noi, oggi, risibile) di 200 copie. Ma quelle 200 copie erano ristampabili. Il salto tecnologico era avvenuto. E dunque è con Gutenberg che la trasmissione scritta della cultura diventa potenzialmente accessibile a tutti. Il progresso della riproduzione a stampa fu lento ma costante e culmina nell'avvento - a cavallo tra il Settecento e l'Ottocento - del giornale che si stampa ogni giorno, del "quotidiano". Nel contempo, dalla metà dell'Ottocento in poi comincia un nuovo e diverso ciclo di avanzamenti tecnologici. Primo, l'invenzione del telegrafo, poi quella del telefono (di Alexander Graham Bell). Con queste due invenzioni spariva la distanza e cominciava l'era delle comunicazioni immediate. La radio, anch'essa un eliminatore di distanze, aggiunge un nuovo elemento: una voce facile da diffondere in tutte le case. La radio è il primo formidabile diffusore di comunicazioni; ma un diffusore che non intacca la natura simbolica dell'uomo.
[...] La rottura avviene, alla metà del nostro secolo, con la televisione.
La televisione - lo dice il nome - è "vedere da lontano" (tele), e cioè portare al cospetto di un pubblico di spettatori cose da vedere da dovunque, da qualsiasi luogo e distanza. E nella televisione il vedere prevale sul parlare, nel senso che la voce in campo, o di un parlante, è secondaria, sta in funzione dell'immagine, commenta l'immagine. Ne consegue che il telespettatore è più un animale vedente che non un animale simbolico. Per lui le cose raffigurate in immagini contano e pesano più delle cose dette in parole. E questo è un radicale rovesciamento di direzione, perché mentre la capacità simbolica distanzia l'homo sapiens dall'animale, il vedere lo ravvicina alle sue capacità ancestrali, al genere di cui l'homo sapiens è specie.
[...] I veri studiosi continueranno a leggere libri, avvalendosi di Internet per i riempitivi, per le bibliografie e le informazioni che prima trovavano nei dizionari; ma dubito che se ne innamoreranno."
G. SARTORI, Homo videns, Laterza Bari 1997 - "Attraverso il disegno e la stampa, già nei secoli scorsi, l'uomo aveva catturato e imparato a governare l'immagine. Solo in questo secolo è stato capace di realizzare una delle sue più antiche ambizioni: quella di catturare, riprodurre, trasmettere a distanza i suoni delle voci e delle cose.
La galassia Gutenberg ha fatto piombare il mondo nel silenzio. La galassia multimediale gli ha ridato voce, ne ha moltiplicato le immagini acustiche."
R. MARAGLIANO, Nuovo manuale di didattica multimediale, Laterza Bari 1998 - "La rivoluzione dell'editoria comincia a primavera. E nell'arco di pochi anni si verificheranno tali trasformazioni nella produzione di libri e nella loro distribuzione (ma anche in quella dei giornali) che alla fine tutto apparirà radicalmente mutato. Addio carta, addio biblioteche con chilometri di scaffali dal pavimento al soffitto. La rivoluzione si chiama eBook. ... Gli eBook, conclude Fabio Falzea [responsabile delle relazioni strategiche della Microsoft Italia], saranno il più grosso fattore di accelerazione della cultura dopo Gutenberg".
L. SIMONELLI, "Tuttoscienze", 23 febbraio 2000
TIPOLOGIA C | TEMA DI ARGOMENTO STORICO |
TIPOLOGIA D | TEMA DI ORDINE GENERALE |
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Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l'uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare l'Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
Italiano Temi Esame di Stato 1999
Tracce Italiano 1^ Prova - Maturità
Istruzione Secondaria Superiore - Per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte
TIPOLOGIA A |
ANALISI DEL TESTO
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Giuseppe Ungaretti, I fiumi
1 Mi tengo a quest’albero mutilato
2 abbandonato in questa dolina1 3 che ha il languore 4 di un circo 5 prima o dopo lo spettacolo 6 e guardo 7 il passaggio quieto 8 delle nuvole sulla luna 9 Stamani mi sono disteso 10 in un’urna d’acqua 11 e come una reliquia 12 ho riposato 13 L’Isonzo scorrendo 14 mi levigava 15 come un suo sasso 16 Ho tirato su 17 le mie quattr’ossa 18 e me ne sono andato 19 come un acrobata 20 sull’acqua 21 Mi sono accoccolato 22 vicino ai miei panni 23 sudici di guerra 24 e come un beduino 25 mi sono chinato a ricevere 26 il sole 27 Questo è l’Isonzo 28 e qui meglio 29 mi sono riconosciuto 30 una docile fibra 31 dell’universo 32 Il mio supplizio 33 è quando 34 non mi credo 35 in armonia |
36 Ma quelle occulte
37 mani 38 che m’intridono 39 mi regalano 40 la rara 41 felicità 42 Ho ripassato 43 le epoche 44 della mia vita 45 Questi sono 46 i miei fiumi 47 Questo è il Serchio2 48 al quale hanno attinto 49 duemil’anni forse 50 di gente mia campagnola 51 e mio padre e mia madre 52 Questo è il Nilo 53 che mi ha visto 54 nascere e crescere 55 e ardere d’inconsapevolezza 56 nelle estese pianure 57 Questa è la Senna 58 e in quel suo torbido 59 mi sono rìmescolato 60 e mi sono conosciuto 61 Questi sono i miei fiumi 62 contati nell’Isonzo 63 Questa è la mia nostalgia 64 che in ognuno 65 mi traspare 66 ora ch’è notte 67 che la mia vita mi pare 68 una corolla 69 di tenebre |
Cotici il 16 agosto 1916
Nota 1dolina: concavità del terreno (formata dall’azione dell’acqua piovana) tipica del Carso.
Nota 2 Serchio: fiume della Lucchesia, terra di origine della famiglia di Ungaretti.
Nota 2 Serchio: fiume della Lucchesia, terra di origine della famiglia di Ungaretti.
Giuseppe Ungaretti (1888-1970), di famiglia toscana, nato ad Alessandria d’Egitto, visse in gioventù a Parigi. Durante la prima Guerra Mondiale combatte sul fronte italiano e proprio mentre era al fronte compose molte poesie della raccolta L’allegria (pubblicata in più edizioni, a partire dal 1919).
Anche questa poesia è stata scritta mentre il poeta era al fronte, nella zona del Carso, sulle rive dell’Isonzo, il fiume che è stato una importante zona di guerra e il cui paesaggio è rimasto "mutilato". Il poeta-soldato Ungaretti si immerge in questo fiume, per cercare ristoro e passa in rassegna i fiumi che hanno segnato le tappe della sua vita.
Anche questa poesia è stata scritta mentre il poeta era al fronte, nella zona del Carso, sulle rive dell’Isonzo, il fiume che è stato una importante zona di guerra e il cui paesaggio è rimasto "mutilato". Il poeta-soldato Ungaretti si immerge in questo fiume, per cercare ristoro e passa in rassegna i fiumi che hanno segnato le tappe della sua vita.
1. Parafrasi e comprensione complessiva.
Dopo aver fatto la parafrasi di questa poesia, riassumi brevemente il contenuto dei tre tempi in cui essa si articola (vv. 1-26), (vv. 2741), (vv. 42-69).
2. Analisi e commento del testo.
2.1 Che cosa rappresenta ciascun fiume nella vita del poeta?2.2 Spiega il significato dei versi 9-12 "Stamani mi sono disteso / in un’urna d’acqua / e come una reliquia / ho riposato", individuando anche in altre espressioni del testo gli elementi di sacralità presenti nella lirica2.3 Quale significato simbolico assume l’acqua che accompagna il viaggio del poeta alla scoperta di sé e al recupero del passato attraverso la memoria?2.4 Per quali ragioni il poeta definisce questa lirica la propria "carta d’identità" contenente i "segni" che gli permettono di riconoscersi?2.5 Ungaretti, come altri poeti del tempo, avverte la necessità di trovare nuovi mezzi espressivi, diversi da quelli tradizionali e più adatti a rappresentare la fragilità e la precarietà della condizione umana. Spiega in che cosa consiste la cosiddetta rivoluzione metrica attuata dal poeta in questa prima fase della sua sperimentazione formale, indicandone anche qualche esempio in questa lirica.
3. Approfondimenti.
Il tema del viaggio, spesso metaforico, è un motivo ricorrente nella letteratura simbolista e decadente. Conosci altre poesie di altri autori che trattano questo tema?
TIPOLOGIA B | Redazione di un "SAGGIO BREVE" o di un "ARTICOLO DI GIORNALE" |
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale ", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano e facendo ferimento alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Dà un titolo alla tua trattazione.
Se scegli la forma del "saggio breve ". indica la destinazione editoriale (rivista specialistica. fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Se scegli la forma dell’ "articolo di giornale", indica il tipo di giornale sul quale ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista di vulgati va, giornale scolastico, altro).
Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre. anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale ", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano e facendo ferimento alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Dà un titolo alla tua trattazione.
Se scegli la forma del "saggio breve ". indica la destinazione editoriale (rivista specialistica. fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Se scegli la forma dell’ "articolo di giornale", indica il tipo di giornale sul quale ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista di vulgati va, giornale scolastico, altro).
Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre. anniversari, convegni o eventi di rilievo).
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1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Poeti e letterati di fronte alla "grande guerra"
DOCUMENTI"Noi vogliamo glorificare la guerra — sola igiene del mondo —, 11 militarismo, il patriottismo, il gesto
distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna."
MANIFESTO DEL FUTURISMO, "Le Figaro", 1909
"Edizione della sera! Della sera! Della sera!
Italia! Germania! Austria!"
E sulla piazza, lugubremente listata di nero, si effuse un rigagnolo di sangue purpureo!
Un caffè infranse il proprio muso a sangue,
imporporato da un grido fermo:
"Il veleno del sangue nei giuochi del Reno!
I tuoni degli obici sul marmo di Roma!"
Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette
gocciolavano lacrime di stelle come farina in uno straccio
e la pietà, schiacciata dalle suole, strillava:
"Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi’
Vladimir MAJAKOVSFKIJ, 1914
[...] siamo troppi. La guerra è un’operazione malthusiana. C’è un di troppo di qua e un di troppo di là che si premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E leva di torno un’infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutar la vita [...].
Fra le tante migliaia di carogne abbracciate nella morte e non più diverse che nel colore dei panni, quanti saranno, non dico da piangere, ma da rammentare? Ci metterei la testa che non arrivino ai diti delle mani e dei piedi messi insieme [...].
Giovanni PAPINI, Amiamo la guerra, in "Lacerba", Il, 20, 1914
È una vecchia lezione! La guerra è un fatto, come tanti altri in questo mondo; è enorme, ma è quello solo; accanto agli altri, che sono stati e che saranno: non vi aggiunge; non vi toglie nulla. Non cambia nulla, assolutamente, nel mondo. Neanche la letteratura: [...].
Sempre lo stesso ritornello: la guerra non cambia niente. Non migliora, non redime, non cancella:
per sé sola. Non fa miracoli. Non paga i debiti, non lava i peccati. In questo mondo, che non conosce più la grazia.
Il cuore dura fatica ad ammetterlo. Vorremmo che quelli che hanno faticato; sofferto, resistito per una causa che è sempre santa, quando fa soffrire, uscissero dalla prova come quasi da un lavacro: più duri, tutti. E quelli che muoiono, almeno quelli, che fossero ingranditi, santificati: senza macchia e senza colpa.
E poi no. Né il sacrificio né la morte aggiungono nulla a una vita, a un’opera, a un’eredità 1...]. Che cosa è che cambierà su questa terra stanca, dopo che avrà bevuto il sangue di tanta strage: quando i morti e i feriti, i torturati e gli abbandonati dormiranno insieme sotto le zolle, e l’erba sopra sarà tenera lucida nuova, piena di silenzio e di lusso al sole della primavera che è sempre la stessa? [...].
Renato SERRA, Esame di coscienza di un letterato, in "La Voce", 30.4.1915
[...] Accesa è tuttavia l’immensa chiusa fornace, o gente nostra, o fratelli: e che accesa resti vuole il nostro Genio, e che il fuoco ansi e che il fuoco fatichi sinché tutto il metallo si strugga, sinché la colata sia pronta, sinché l’urto del ferro apra il varco al sangue rovente della resurrezione [...].
Gabriele D’ANNUNZIO, Sagra dei Mille (dal Discorso tenuto a Quarto il 5.5.1915)
<<Guerra! Quale senso di purificazione, di liberazione, di immane speranza ci pervase allora![...]. Era la guerra di per se stessa a entusiasmare i poeti, la guerra quale calamità, quale necessità morale. Era l’inaudito, potente e passionale serrarsi della nazione nella volontà di una prova estrema, una volontà, una radicale risolutezza quale la storia dei popoli sino allora forse non aveva conosciuto.[...]. La vittoria della Germania sarà un paradosso, anzi un miracolo, una vittoria dell’anima sulla maggioranza. La fede in essa va contro la ragione. [...]. L’anima tedesca è troppo profonda perché la civilizzazione divenga per essa il concetto più sublime. La corruzione o il disordine dell’imborghesimento le sembrano un ridicolo orrore. [...]. Non è la pace appunto l’elemento della corruzione civile, corruzione che le appare divertente e spregevole al tempo stesso?>>.
Thomas MANN, Pensieri di guerra, novembre 1914, in "Scritti storici e politici", trad. it. Milano, 1957
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Le trasformazioni provocate dai mutamenti sociali degli ultimi decenni nella struttura della famiglia italiana
ARGOMENTO: Le trasformazioni provocate dai mutamenti sociali degli ultimi decenni nella struttura della famiglia italiana
"Alla base della formazione e della sopravvivenza di una famiglia "tradizionale" tutta pervasa dalla morale cristiana, come era la famiglia italiana fino agli anni Cinquanta, vi erano due regole fondamentali:
1) rapporti sessuali consentiti solo tra coniugi; 2) matrimonio considerato una unione per la vita. Ad esse si dovevano aggiungere: l’asimmetria fra i due sessi riguardo ai ruoli nella famiglia; l’atteggiamento childoriented (orientato verso il bambino) della coppia per il grande valore attribuito ai figli; il forte legame con tutta la parentela [...]. Lo straordinario incremento dell’istruzione e una grande crescita politica e ideologica hanno portato le donne ad una diffusa e radicata presa di coscienza dei propri diritti e del proprio status (il che ha comportato, fra l’altro, una loro larghissima immissione nelle forze del lavoro che ha modificato gli stereotipi dei ruoli dei due sessi) e una conseguente crescita di identità e di autoconsiderazione fuori del quadro familiare. Tutto ciò ha contribuito a modificare fortemente la struttura asimmetrica della unione coniugale, spingendola sempre più verso una struttura simmetrica,"
A. GOLINI, Profilo demografico della famiglia italiana, in "La famiglia italiana dall’Ottocento a oggi", Laterza, Bari 1988
1) rapporti sessuali consentiti solo tra coniugi; 2) matrimonio considerato una unione per la vita. Ad esse si dovevano aggiungere: l’asimmetria fra i due sessi riguardo ai ruoli nella famiglia; l’atteggiamento childoriented (orientato verso il bambino) della coppia per il grande valore attribuito ai figli; il forte legame con tutta la parentela [...]. Lo straordinario incremento dell’istruzione e una grande crescita politica e ideologica hanno portato le donne ad una diffusa e radicata presa di coscienza dei propri diritti e del proprio status (il che ha comportato, fra l’altro, una loro larghissima immissione nelle forze del lavoro che ha modificato gli stereotipi dei ruoli dei due sessi) e una conseguente crescita di identità e di autoconsiderazione fuori del quadro familiare. Tutto ciò ha contribuito a modificare fortemente la struttura asimmetrica della unione coniugale, spingendola sempre più verso una struttura simmetrica,"
A. GOLINI, Profilo demografico della famiglia italiana, in "La famiglia italiana dall’Ottocento a oggi", Laterza, Bari 1988
"La famiglia moderna è oggigiorno in una situazione di crisi: si stanno mettendo gradualmente in discussione i suoi lati positivi come pure la sua validità all’interno della società occidentale e ciò avviene in modo più radicale, come si può immaginare, tra i giovani [...]. La famiglia è comunque senza dubbio l’istituzione più importante della sfera privata [...]. Si è avuto un sostanziale mutamento nella posizione sociale complessiva della famiglia. Ciò comporta una conseguenza degna di nota, vale a dire un’enorme differenza nel rapporto microcosmo e macrocosmo [...]. Oggi, nelle società moderne, la barriera tra il microcosmo della famiglia e il macrocosmo della società è in genere molto marcata e palese, ne consegue che l’individuo, dalla sua nascita alla maturità, varca una serie di soglie sociali chiaramente definite. Il varcare queste soglie molto frequentemente lo conduce ad estraniarsi dalla famiglia dove ha iniziato la sua carriera nella società."
P.L - B. BERGER, La dimensione sociale della vita quotidiana, il Mulino, Bologna, 1987
P.L - B. BERGER, La dimensione sociale della vita quotidiana, il Mulino, Bologna, 1987
"I figli del 2000: cresce il numero dei bambini da O a 13 anni con ambedue genitori occupati (39,3); diminuisce il numero dei bambini con padre occupato e madre casalinga (41,3), aumentano i bambini senza fratelli (26,7) o con un fratello (52,5); diminuiscono i bambini con 2 o più fratelli (20,6) [...]. Aumentano le persone sole (21,3); aumentano le coppie senza figli (20,8); aumentano le famiglie di 2 componenti (26,4) [...]. Nasce "la coppia pendolare": sono 2 milioni e mezzo di persone, 11 4,5% della popolazione che vive per lunghi periodi fuori dalla dimora abituale, per motivi di studio o di lavoro. Tra questi però anche partner che preferiscono mantenere due abitazioni. Pendolari per scelta o per necessità. Ci sono poi nuovi tipi di famiglie: quelle costituite da single genitori soli non vedovi, le libere unioni e le famiglie ricostituite: 3 milioni e mezzo di nuclei familiari, il 10,4% della popolazione italiana."
(dal "Corriere della Sera", 30 marzo 1999)
3. AMBITO STORICO - POLITICO(dal "Corriere della Sera", 30 marzo 1999)
ARGOMENTO: La resistenza intellettuale al nazismo
Passo tratto dall‘autobiografia di Klaus Mann, figlio di Thomas, scrittore come il padre, ed emigrato dalla Germania negli Stati Uniti. Dal mio diario. New York, giugno 1944)
"I nazi a Parigi. La Germania giubila, tutta, ahimè, la Germania. Hitler balia dalla gioia. Un incubo... Ma così folle e atroce può esser solo la realtà.Le notizie dalla Francia fan sempre più schifo. Appare evidente che alcuni ambienti francesi molto influenti desideravano e favorirono la sconfitta del loro paese. "Meglio l’occupazione tedesca che il dominio del fronte popolare." Simili affermazioni le ho udite io stesso: Il maresciallo Pétain certo è anche lui di questo parere. Il vincitore di Verdun diventato il tirapiedi del nemico. Odioso vecchiaccio! (troppe volte, oggi, siam costretti a odiare!)
Importante: Come stanno oggi le cose, l’estremo conservatorismo mena non solo al totale imbecillimento, ma anche alla totale infamia. Povera Francia tradita da un’infamia idiota.
Solo raggio di luce: De Gaulle (improvvisamente riemerso a Londra e che oggi disse cose efficaci s’intende, anche lui un conservatore).
Se gli Stati Uniti restassero neutrali e sacrificassero l’Inghilterra, se Hitler dovesse marciare su Londra com’è marciato su Parigi e gli Stati Uniti non movessero un dito per difenderla, che ne sarebbe poi della democrazia americana? Un’America che avesse tollerato la vittoria del fascismo sarebbe a sua volta matura per il fascismo. Pensiero spaventoso! Invece di un decrepito maresciallo si avrebbe qui, a far da Quisling, un brillante trasvolatore dell’oceano: Charles Lindbergh alla Casa Bianca.
Ma no: alla Casa Bianca sta Roosevelt. il can’t happen here!"
Klaus MANN, La svolta, 1958 (trad. italiana 1962)
Fotogramma del famoso film "Il dittatore", uscito in prima visione a New York il IS settembre 194Q nel quale Chaplin interpreta il ruolo di Hitler.
"Se avessi saputo com’era spaventosa la realtà dei campi di concentramento, non avrei potuto fare il dittatore; non avrei trovato niente da ridere nella follia omicida dei nazisti".
Charles CHAPLIN, La mia autobiografìa, trad. it. Milano 1964
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Progresso scientifico-tecnologico e risorse del Pianeta: una sfida per il prossimo millennio
ARGOMENTO: Progresso scientifico-tecnologico e risorse del Pianeta: una sfida per il prossimo millennio
DOCUMENTI
"Molti rispettabili pensatori credono che siano di fronte a un nuovo secolo di inevitabile progresso economico e tecnologico [...]. Questa visione del futuro, alimentata dagli entusiasmanti progressi delle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni [...] riflette una nuova concezione della specie umana, in cui la società si considera libera dalla dipendenza dal mondo naturale [...]. L’autocompiacimento di questo punto di vista porta a sottovalutare la nostra dipendenza dal mondo naturale e la nostra profonda vulnerabilità"."... il sistema attuale ha prodotto gravi squilibri nei consumi energetici e nel benessere sociale: dai suoi benefici
sono esclusi circa due miliardi di poveri (un terzo della popolazione mondiale), che tuttora non hanno l’elettricità e
per cucinare ricorrono alla biomassa [legna, rifiuti vegetali e organici in genere]. Oggi un quinto dell’umanità -
quello più ricco - consuma il 58% dell’energia mondiale, mentre un quinto - il più povero - ne utilizza meno del 4%.
Gli Stati Uniti, con il 5% della popolazione mondiale, consumano circa un quarto del rifornimento energetico globale [...].
"Un’economia è ecologicamente sostenibile solo se soddisfa il principio di sostenibilità, principio che affonda le sue radici nella scienza ecologica. in un’economia sostenibile la pesca non supera i limiti naturali di prelievo del pesce, la quantità di acqua pompata dal sottosuolo non supera la rigenerazione delle falde, l’erosione del suolo non supera il ritmo naturale di formazione di nuovi suoli, il taglio degli alberi non supera il rimboschimento e le emissioni di carbonio non superano la capacità dell’atmosfera di fissare CO2. Un’economia sostenibile non distrugge specie vegetali e animali a ritmo più veloce di quello della loro evoluzione [...].
Uso mondiale di energia, anni 1900 e 1997
fonte | 1900 milioni di tonnellate equiv. petrolio | % | 1997 milioni di tonnellate equiv. petrolio | % |
carbone | 501 | 55 | 2122 | 22 |
petrolio | 18 | 2 | 2940 | 30 |
naturale | 9 | 1 | 2173 | 23 |
nucleare | 0 | 0 | 579 | 6 |
energie nnnovabili1 | 383 | 42 | 1833 | 19 |
TOTALE | 911 | 100 | 9647 | 100 |
(Tavola e citazioni sono tratte da: State of the World 99. Stato del pianeta e sostenibilità. Rapporto annuale, Edizioni Ambiente, Milano 1999, pp 19, 4344, 15-16, 25)
"...se l’evoluzione del sistema mondiale verrà lasciata proseguire secondo le tendenze attuali, senza interventi correttivi consapevoli da parte della società umana [...] l’effetto combinato di aumento della popolazione, sovrasfruttamento delle risorse naturali, inquinamento, produrrà una crisi su scala mondiale in un’epoca che si colloca attorno alla metà del prossimo secolo".
(Repertorio Statistiche, in "Enciclopedia Europea", XII, Milano, 1984, pp. 90 1-902)
"I progressi nella medicina e nell’igiene pubblica hanno consentito una drastica crescita della popolazione, riducendo le malattie e la mortalità infantile. Allo stesso tempo la scienza agraria ha fatto aumentare la produzione di cibo, ad un grado sufficiente per nutrire questa enorme popolazione, benché con diversi standard alimentari e sempre più frequenti eccezioni [...].
Da un lato la scienza e la tecnologia vengono riconosciute come forze emancipatrici che liberano dalle malattie e da condizioni di lavoro intollerabili, ma d’altro lato sono forze di sfruttamento ‘imperialistiche", perché impongono l’industrializzazione e i valori occidentali a comunità che sono ancora prive di beni elementari [...].
C’è dunque un problema genuino, che, in una parola, è questo: come rendere la scienza più "umana"? Alcuni sosterrebbero che una delle reazioni più costruttive al movimento antiscientifico è stato lo sviluppo di una "scienza critica" caratterizzata in generale da una più spiccata sensibilità nei confronti dell’equilibrio ecologico".
Stewart RICHARDS, Filosofia e sociologia della scienza, Armando. 1998
TIPOLOGIA C | TEMA DI ARGOMENTO STORICO |
Mentre in Italia e in Germania la democrazia non riuscì a sopravvivere ai traumi sociali ed economici del primo dopoguerra, lasciandosi sopraffine da regimi totalitari, in Francia e in Inghilterra, pur in presenza di instabilità politica e di una profonda crisi istituzionale, le forze democratiche seppero resistere ad ogni tendenza autoritaria.
Sviluppa l’argomento, illustrando le ragioni di comportamenti e risultati così differenti.
TIPOLOGIA D | TEMA DI ORDINE GENERALE |
Numerosi bisogni della società trovano oggi una risposta adeguata grazie all’impegno civile e al volontariato di persone, in particolare di giovani, che, individualmente o in forma associata e cooperativa, realizzano interventi integrativi o compensativi di quelli adottati da Enti istituzionali.
Quali, secondo te, le origini e le motivazioni profonde di tali comportamenti?
Affronta la questione con considerazioni suggerite dal tuo percorso di studi e dalle tue personali esperienze.
____________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l'uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare l'Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l'uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare l'Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura
Italiano Temi Esame di Stato 1999
Tracce Italiano 1^ Prova - Maturità
Istruzione Secondaria Superiore - Per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte
TIPOLOGIA A |
ANALISI DEL TESTO
|
Giuseppe Ungaretti, I fiumi
1 Mi tengo a quest’albero mutilato
2 abbandonato in questa dolina1 3 che ha il languore 4 di un circo 5 prima o dopo lo spettacolo 6 e guardo 7 il passaggio quieto 8 delle nuvole sulla luna 9 Stamani mi sono disteso 10 in un’urna d’acqua 11 e come una reliquia 12 ho riposato 13 L’Isonzo scorrendo 14 mi levigava 15 come un suo sasso 16 Ho tirato su 17 le mie quattr’ossa 18 e me ne sono andato 19 come un acrobata 20 sull’acqua 21 Mi sono accoccolato 22 vicino ai miei panni 23 sudici di guerra 24 e come un beduino 25 mi sono chinato a ricevere 26 il sole 27 Questo è l’Isonzo 28 e qui meglio 29 mi sono riconosciuto 30 una docile fibra 31 dell’universo 32 Il mio supplizio 33 è quando 34 non mi credo 35 in armonia |
36 Ma quelle occulte
37 mani 38 che m’intridono 39 mi regalano 40 la rara 41 felicità 42 Ho ripassato 43 le epoche 44 della mia vita 45 Questi sono 46 i miei fiumi 47 Questo è il Serchio2 48 al quale hanno attinto 49 duemil’anni forse 50 di gente mia campagnola 51 e mio padre e mia madre 52 Questo è il Nilo 53 che mi ha visto 54 nascere e crescere 55 e ardere d’inconsapevolezza 56 nelle estese pianure 57 Questa è la Senna 58 e in quel suo torbido 59 mi sono rìmescolato 60 e mi sono conosciuto 61 Questi sono i miei fiumi 62 contati nell’Isonzo 63 Questa è la mia nostalgia 64 che in ognuno 65 mi traspare 66 ora ch’è notte 67 che la mia vita mi pare 68 una corolla 69 di tenebre |
Cotici il 16 agosto 1916
Nota 1dolina: concavità del terreno (formata dall’azione dell’acqua piovana) tipica del Carso.
Nota 2 Serchio: fiume della Lucchesia, terra di origine della famiglia di Ungaretti.
Nota 2 Serchio: fiume della Lucchesia, terra di origine della famiglia di Ungaretti.
Giuseppe Ungaretti (1888-1970), di famiglia toscana, nato ad Alessandria d’Egitto, visse in gioventù a Parigi. Durante la prima Guerra Mondiale combatte sul fronte italiano e proprio mentre era al fronte compose molte poesie della raccolta L’allegria (pubblicata in più edizioni, a partire dal 1919).
Anche questa poesia è stata scritta mentre il poeta era al fronte, nella zona del Carso, sulle rive dell’Isonzo, il fiume che è stato una importante zona di guerra e il cui paesaggio è rimasto "mutilato". Il poeta-soldato Ungaretti si immerge in questo fiume, per cercare ristoro e passa in rassegna i fiumi che hanno segnato le tappe della sua vita.
Anche questa poesia è stata scritta mentre il poeta era al fronte, nella zona del Carso, sulle rive dell’Isonzo, il fiume che è stato una importante zona di guerra e il cui paesaggio è rimasto "mutilato". Il poeta-soldato Ungaretti si immerge in questo fiume, per cercare ristoro e passa in rassegna i fiumi che hanno segnato le tappe della sua vita.
1. Parafrasi e comprensione complessiva.
Dopo aver fatto la parafrasi di questa poesia, riassumi brevemente il contenuto dei tre tempi in cui essa si articola (vv. 1-26), (vv. 2741), (vv. 42-69).
2. Analisi e commento del testo.
2.1 Che cosa rappresenta ciascun fiume nella vita del poeta?2.2 Spiega il significato dei versi 9-12 "Stamani mi sono disteso / in un’urna d’acqua / e come una reliquia / ho riposato", individuando anche in altre espressioni del testo gli elementi di sacralità presenti nella lirica2.3 Quale significato simbolico assume l’acqua che accompagna il viaggio del poeta alla scoperta di sé e al recupero del passato attraverso la memoria?2.4 Per quali ragioni il poeta definisce questa lirica la propria "carta d’identità" contenente i "segni" che gli permettono di riconoscersi?2.5 Ungaretti, come altri poeti del tempo, avverte la necessità di trovare nuovi mezzi espressivi, diversi da quelli tradizionali e più adatti a rappresentare la fragilità e la precarietà della condizione umana. Spiega in che cosa consiste la cosiddetta rivoluzione metrica attuata dal poeta in questa prima fase della sua sperimentazione formale, indicandone anche qualche esempio in questa lirica.
3. Approfondimenti.
Il tema del viaggio, spesso metaforico, è un motivo ricorrente nella letteratura simbolista e decadente. Conosci altre poesie di altri autori che trattano questo tema?
TIPOLOGIA B | Redazione di un "SAGGIO BREVE" o di un "ARTICOLO DI GIORNALE" |
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale ", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano e facendo ferimento alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Dà un titolo alla tua trattazione.
Se scegli la forma del "saggio breve ". indica la destinazione editoriale (rivista specialistica. fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Se scegli la forma dell’ "articolo di giornale", indica il tipo di giornale sul quale ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista di vulgati va, giornale scolastico, altro).
Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre. anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale ", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano e facendo ferimento alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Dà un titolo alla tua trattazione.
Se scegli la forma del "saggio breve ". indica la destinazione editoriale (rivista specialistica. fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Se scegli la forma dell’ "articolo di giornale", indica il tipo di giornale sul quale ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista di vulgati va, giornale scolastico, altro).
Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre. anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Poeti e letterati di fronte alla "grande guerra"
DOCUMENTI"Noi vogliamo glorificare la guerra — sola igiene del mondo —, 11 militarismo, il patriottismo, il gesto
distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna."
MANIFESTO DEL FUTURISMO, "Le Figaro", 1909
"Edizione della sera! Della sera! Della sera!
Italia! Germania! Austria!"
E sulla piazza, lugubremente listata di nero, si effuse un rigagnolo di sangue purpureo!
Un caffè infranse il proprio muso a sangue,
imporporato da un grido fermo:
"Il veleno del sangue nei giuochi del Reno!
I tuoni degli obici sul marmo di Roma!"
Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette
gocciolavano lacrime di stelle come farina in uno straccio
e la pietà, schiacciata dalle suole, strillava:
"Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi’
Vladimir MAJAKOVSFKIJ, 1914
[...] siamo troppi. La guerra è un’operazione malthusiana. C’è un di troppo di qua e un di troppo di là che si premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E leva di torno un’infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutar la vita [...].
Fra le tante migliaia di carogne abbracciate nella morte e non più diverse che nel colore dei panni, quanti saranno, non dico da piangere, ma da rammentare? Ci metterei la testa che non arrivino ai diti delle mani e dei piedi messi insieme [...].
Giovanni PAPINI, Amiamo la guerra, in "Lacerba", Il, 20, 1914
È una vecchia lezione! La guerra è un fatto, come tanti altri in questo mondo; è enorme, ma è quello solo; accanto agli altri, che sono stati e che saranno: non vi aggiunge; non vi toglie nulla. Non cambia nulla, assolutamente, nel mondo. Neanche la letteratura: [...].
Sempre lo stesso ritornello: la guerra non cambia niente. Non migliora, non redime, non cancella:
per sé sola. Non fa miracoli. Non paga i debiti, non lava i peccati. In questo mondo, che non conosce più la grazia.
Il cuore dura fatica ad ammetterlo. Vorremmo che quelli che hanno faticato; sofferto, resistito per una causa che è sempre santa, quando fa soffrire, uscissero dalla prova come quasi da un lavacro: più duri, tutti. E quelli che muoiono, almeno quelli, che fossero ingranditi, santificati: senza macchia e senza colpa.
E poi no. Né il sacrificio né la morte aggiungono nulla a una vita, a un’opera, a un’eredità 1...]. Che cosa è che cambierà su questa terra stanca, dopo che avrà bevuto il sangue di tanta strage: quando i morti e i feriti, i torturati e gli abbandonati dormiranno insieme sotto le zolle, e l’erba sopra sarà tenera lucida nuova, piena di silenzio e di lusso al sole della primavera che è sempre la stessa? [...].
Renato SERRA, Esame di coscienza di un letterato, in "La Voce", 30.4.1915
[...] Accesa è tuttavia l’immensa chiusa fornace, o gente nostra, o fratelli: e che accesa resti vuole il nostro Genio, e che il fuoco ansi e che il fuoco fatichi sinché tutto il metallo si strugga, sinché la colata sia pronta, sinché l’urto del ferro apra il varco al sangue rovente della resurrezione [...].
Gabriele D’ANNUNZIO, Sagra dei Mille (dal Discorso tenuto a Quarto il 5.5.1915)
<<Guerra! Quale senso di purificazione, di liberazione, di immane speranza ci pervase allora![...]. Era la guerra di per se stessa a entusiasmare i poeti, la guerra quale calamità, quale necessità morale. Era l’inaudito, potente e passionale serrarsi della nazione nella volontà di una prova estrema, una volontà, una radicale risolutezza quale la storia dei popoli sino allora forse non aveva conosciuto.[...]. La vittoria della Germania sarà un paradosso, anzi un miracolo, una vittoria dell’anima sulla maggioranza. La fede in essa va contro la ragione. [...]. L’anima tedesca è troppo profonda perché la civilizzazione divenga per essa il concetto più sublime. La corruzione o il disordine dell’imborghesimento le sembrano un ridicolo orrore. [...]. Non è la pace appunto l’elemento della corruzione civile, corruzione che le appare divertente e spregevole al tempo stesso?>>.
Thomas MANN, Pensieri di guerra, novembre 1914, in "Scritti storici e politici", trad. it. Milano, 1957
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Le trasformazioni provocate dai mutamenti sociali degli ultimi decenni nella struttura della famiglia italiana
ARGOMENTO: Le trasformazioni provocate dai mutamenti sociali degli ultimi decenni nella struttura della famiglia italiana
"Alla base della formazione e della sopravvivenza di una famiglia "tradizionale" tutta pervasa dalla morale cristiana, come era la famiglia italiana fino agli anni Cinquanta, vi erano due regole fondamentali:
1) rapporti sessuali consentiti solo tra coniugi; 2) matrimonio considerato una unione per la vita. Ad esse si dovevano aggiungere: l’asimmetria fra i due sessi riguardo ai ruoli nella famiglia; l’atteggiamento childoriented (orientato verso il bambino) della coppia per il grande valore attribuito ai figli; il forte legame con tutta la parentela [...]. Lo straordinario incremento dell’istruzione e una grande crescita politica e ideologica hanno portato le donne ad una diffusa e radicata presa di coscienza dei propri diritti e del proprio status (il che ha comportato, fra l’altro, una loro larghissima immissione nelle forze del lavoro che ha modificato gli stereotipi dei ruoli dei due sessi) e una conseguente crescita di identità e di autoconsiderazione fuori del quadro familiare. Tutto ciò ha contribuito a modificare fortemente la struttura asimmetrica della unione coniugale, spingendola sempre più verso una struttura simmetrica,"
A. GOLINI, Profilo demografico della famiglia italiana, in "La famiglia italiana dall’Ottocento a oggi", Laterza, Bari 1988
1) rapporti sessuali consentiti solo tra coniugi; 2) matrimonio considerato una unione per la vita. Ad esse si dovevano aggiungere: l’asimmetria fra i due sessi riguardo ai ruoli nella famiglia; l’atteggiamento childoriented (orientato verso il bambino) della coppia per il grande valore attribuito ai figli; il forte legame con tutta la parentela [...]. Lo straordinario incremento dell’istruzione e una grande crescita politica e ideologica hanno portato le donne ad una diffusa e radicata presa di coscienza dei propri diritti e del proprio status (il che ha comportato, fra l’altro, una loro larghissima immissione nelle forze del lavoro che ha modificato gli stereotipi dei ruoli dei due sessi) e una conseguente crescita di identità e di autoconsiderazione fuori del quadro familiare. Tutto ciò ha contribuito a modificare fortemente la struttura asimmetrica della unione coniugale, spingendola sempre più verso una struttura simmetrica,"
A. GOLINI, Profilo demografico della famiglia italiana, in "La famiglia italiana dall’Ottocento a oggi", Laterza, Bari 1988
"La famiglia moderna è oggigiorno in una situazione di crisi: si stanno mettendo gradualmente in discussione i suoi lati positivi come pure la sua validità all’interno della società occidentale e ciò avviene in modo più radicale, come si può immaginare, tra i giovani [...]. La famiglia è comunque senza dubbio l’istituzione più importante della sfera privata [...]. Si è avuto un sostanziale mutamento nella posizione sociale complessiva della famiglia. Ciò comporta una conseguenza degna di nota, vale a dire un’enorme differenza nel rapporto microcosmo e macrocosmo [...]. Oggi, nelle società moderne, la barriera tra il microcosmo della famiglia e il macrocosmo della società è in genere molto marcata e palese, ne consegue che l’individuo, dalla sua nascita alla maturità, varca una serie di soglie sociali chiaramente definite. Il varcare queste soglie molto frequentemente lo conduce ad estraniarsi dalla famiglia dove ha iniziato la sua carriera nella società."
P.L - B. BERGER, La dimensione sociale della vita quotidiana, il Mulino, Bologna, 1987
P.L - B. BERGER, La dimensione sociale della vita quotidiana, il Mulino, Bologna, 1987
"I figli del 2000: cresce il numero dei bambini da O a 13 anni con ambedue genitori occupati (39,3); diminuisce il numero dei bambini con padre occupato e madre casalinga (41,3), aumentano i bambini senza fratelli (26,7) o con un fratello (52,5); diminuiscono i bambini con 2 o più fratelli (20,6) [...]. Aumentano le persone sole (21,3); aumentano le coppie senza figli (20,8); aumentano le famiglie di 2 componenti (26,4) [...]. Nasce "la coppia pendolare": sono 2 milioni e mezzo di persone, 11 4,5% della popolazione che vive per lunghi periodi fuori dalla dimora abituale, per motivi di studio o di lavoro. Tra questi però anche partner che preferiscono mantenere due abitazioni. Pendolari per scelta o per necessità. Ci sono poi nuovi tipi di famiglie: quelle costituite da single genitori soli non vedovi, le libere unioni e le famiglie ricostituite: 3 milioni e mezzo di nuclei familiari, il 10,4% della popolazione italiana."
(dal "Corriere della Sera", 30 marzo 1999)
3. AMBITO STORICO - POLITICO(dal "Corriere della Sera", 30 marzo 1999)
ARGOMENTO: La resistenza intellettuale al nazismo
Passo tratto dall‘autobiografia di Klaus Mann, figlio di Thomas, scrittore come il padre, ed emigrato dalla Germania negli Stati Uniti. Dal mio diario. New York, giugno 1944)
"I nazi a Parigi. La Germania giubila, tutta, ahimè, la Germania. Hitler balia dalla gioia. Un incubo... Ma così folle e atroce può esser solo la realtà.Le notizie dalla Francia fan sempre più schifo. Appare evidente che alcuni ambienti francesi molto influenti desideravano e favorirono la sconfitta del loro paese. "Meglio l’occupazione tedesca che il dominio del fronte popolare." Simili affermazioni le ho udite io stesso: Il maresciallo Pétain certo è anche lui di questo parere. Il vincitore di Verdun diventato il tirapiedi del nemico. Odioso vecchiaccio! (troppe volte, oggi, siam costretti a odiare!)
Importante: Come stanno oggi le cose, l’estremo conservatorismo mena non solo al totale imbecillimento, ma anche alla totale infamia. Povera Francia tradita da un’infamia idiota.
Solo raggio di luce: De Gaulle (improvvisamente riemerso a Londra e che oggi disse cose efficaci s’intende, anche lui un conservatore).
Se gli Stati Uniti restassero neutrali e sacrificassero l’Inghilterra, se Hitler dovesse marciare su Londra com’è marciato su Parigi e gli Stati Uniti non movessero un dito per difenderla, che ne sarebbe poi della democrazia americana? Un’America che avesse tollerato la vittoria del fascismo sarebbe a sua volta matura per il fascismo. Pensiero spaventoso! Invece di un decrepito maresciallo si avrebbe qui, a far da Quisling, un brillante trasvolatore dell’oceano: Charles Lindbergh alla Casa Bianca.
Ma no: alla Casa Bianca sta Roosevelt. il can’t happen here!"
Klaus MANN, La svolta, 1958 (trad. italiana 1962)
Fotogramma del famoso film "Il dittatore", uscito in prima visione a New York il IS settembre 194Q nel quale Chaplin interpreta il ruolo di Hitler.
"Se avessi saputo com’era spaventosa la realtà dei campi di concentramento, non avrei potuto fare il dittatore; non avrei trovato niente da ridere nella follia omicida dei nazisti".
Charles CHAPLIN, La mia autobiografìa, trad. it. Milano 1964
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Progresso scientifico-tecnologico e risorse del Pianeta: una sfida per il prossimo millennio
ARGOMENTO: Progresso scientifico-tecnologico e risorse del Pianeta: una sfida per il prossimo millennio
DOCUMENTI
"Molti rispettabili pensatori credono che siano di fronte a un nuovo secolo di inevitabile progresso economico e tecnologico [...]. Questa visione del futuro, alimentata dagli entusiasmanti progressi delle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni [...] riflette una nuova concezione della specie umana, in cui la società si considera libera dalla dipendenza dal mondo naturale [...]. L’autocompiacimento di questo punto di vista porta a sottovalutare la nostra dipendenza dal mondo naturale e la nostra profonda vulnerabilità"."... il sistema attuale ha prodotto gravi squilibri nei consumi energetici e nel benessere sociale: dai suoi benefici
sono esclusi circa due miliardi di poveri (un terzo della popolazione mondiale), che tuttora non hanno l’elettricità e
per cucinare ricorrono alla biomassa [legna, rifiuti vegetali e organici in genere]. Oggi un quinto dell’umanità -
quello più ricco - consuma il 58% dell’energia mondiale, mentre un quinto - il più povero - ne utilizza meno del 4%.
Gli Stati Uniti, con il 5% della popolazione mondiale, consumano circa un quarto del rifornimento energetico globale [...].
"Un’economia è ecologicamente sostenibile solo se soddisfa il principio di sostenibilità, principio che affonda le sue radici nella scienza ecologica. in un’economia sostenibile la pesca non supera i limiti naturali di prelievo del pesce, la quantità di acqua pompata dal sottosuolo non supera la rigenerazione delle falde, l’erosione del suolo non supera il ritmo naturale di formazione di nuovi suoli, il taglio degli alberi non supera il rimboschimento e le emissioni di carbonio non superano la capacità dell’atmosfera di fissare CO2. Un’economia sostenibile non distrugge specie vegetali e animali a ritmo più veloce di quello della loro evoluzione [...].
Uso mondiale di energia, anni 1900 e 1997
fonte | 1900 milioni di tonnellate equiv. petrolio | % | 1997 milioni di tonnellate equiv. petrolio | % |
carbone | 501 | 55 | 2122 | 22 |
petrolio | 18 | 2 | 2940 | 30 |
naturale | 9 | 1 | 2173 | 23 |
nucleare | 0 | 0 | 579 | 6 |
energie nnnovabili1 | 383 | 42 | 1833 | 19 |
TOTALE | 911 | 100 | 9647 | 100 |
(Tavola e citazioni sono tratte da: State of the World 99. Stato del pianeta e sostenibilità. Rapporto annuale, Edizioni Ambiente, Milano 1999, pp 19, 4344, 15-16, 25)
"...se l’evoluzione del sistema mondiale verrà lasciata proseguire secondo le tendenze attuali, senza interventi correttivi consapevoli da parte della società umana [...] l’effetto combinato di aumento della popolazione, sovrasfruttamento delle risorse naturali, inquinamento, produrrà una crisi su scala mondiale in un’epoca che si colloca attorno alla metà del prossimo secolo".
(Repertorio Statistiche, in "Enciclopedia Europea", XII, Milano, 1984, pp. 90 1-902)
"I progressi nella medicina e nell’igiene pubblica hanno consentito una drastica crescita della popolazione, riducendo le malattie e la mortalità infantile. Allo stesso tempo la scienza agraria ha fatto aumentare la produzione di cibo, ad un grado sufficiente per nutrire questa enorme popolazione, benché con diversi standard alimentari e sempre più frequenti eccezioni [...].
Da un lato la scienza e la tecnologia vengono riconosciute come forze emancipatrici che liberano dalle malattie e da condizioni di lavoro intollerabili, ma d’altro lato sono forze di sfruttamento ‘imperialistiche", perché impongono l’industrializzazione e i valori occidentali a comunità che sono ancora prive di beni elementari [...].
C’è dunque un problema genuino, che, in una parola, è questo: come rendere la scienza più "umana"? Alcuni sosterrebbero che una delle reazioni più costruttive al movimento antiscientifico è stato lo sviluppo di una "scienza critica" caratterizzata in generale da una più spiccata sensibilità nei confronti dell’equilibrio ecologico".
Stewart RICHARDS, Filosofia e sociologia della scienza, Armando. 1998
TIPOLOGIA C | TEMA DI ARGOMENTO STORICO |
Mentre in Italia e in Germania la democrazia non riuscì a sopravvivere ai traumi sociali ed economici del primo dopoguerra, lasciandosi sopraffine da regimi totalitari, in Francia e in Inghilterra, pur in presenza di instabilità politica e di una profonda crisi istituzionale, le forze democratiche seppero resistere ad ogni tendenza autoritaria.
Sviluppa l’argomento, illustrando le ragioni di comportamenti e risultati così differenti.
TIPOLOGIA D | TEMA DI ORDINE GENERALE |
Numerosi bisogni della società trovano oggi una risposta adeguata grazie all’impegno civile e al volontariato di persone, in particolare di giovani, che, individualmente o in forma associata e cooperativa, realizzano interventi integrativi o compensativi di quelli adottati da Enti istituzionali.
Quali, secondo te, le origini e le motivazioni profonde di tali comportamenti?
Affronta la questione con considerazioni suggerite dal tuo percorso di studi e dalle tue personali esperienze.
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Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l'uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare l'Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura
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