domenica 22 aprile 2012

Ricordi anni '40

Il furto del maiale



Subito dopo la guerra c'erano bande di ladri che provenivano dalle contrade vicine: questi erano armati con fucili da caccia e se ne servivano per intimorire i padroni o sparare ai cani che in quel periodo erano grandi ed agguerriti. Si avvicinavano alle case di notte con prepotenza e senza timore, prelevavano il maiale dalla stalla e se lo portavano via. Essi erano conosciuti,ma nessuno li denunciava per paura di rappresaglie, anche se bisogna precisare che i carabinieri erano molto severi e facevano uso della tortura (era ancora in uso il modo di fare del Fascismo).




Le bambole di pezza  

 

Le bambine che volevano una bambola, dovevano costruirsela da sé, magari aiutate dalle mamme. Erano le bambole di pezza e si facevano cucendo un involucro di pezza, riempiendolo poi con altre pezze. Anche la testa veniva fatta con questo sistema, rifinendola con finti capelli ottenuti con fili di lana e punti di ricamo che raffiguravano i particolari del volto.


Il pallone



Anche il pallone non si poteva comprare ed allora i ragazzi improvvisavano spesso una sfera ottenuta con stracci arrotolati.


IL MANGIARE 

Negli anni '40 il mangiare non era molto ricercato. I contadini mangiavano soprattutto legumi che si trovavano nei loro orti e  li cuocevano sul fuoco. Come primo si mangiava polenta, pasta asciutta, "bottapezzent" ( un piatto tipico delle nostre parti). Negli ultimi anni si è cercato di rivivere questi tempi, iniziando la sagra dei “bottapezzent”, piatto che associandosi volentieri al maiale, si fa preferibilmente nei ristorantini della zona, nel periodo di S. Martino, quando nelle campagne si ammazzano i maiali.


Il maiale


In campagna ancora oggi si usa ammazzare il maiale, ma nel passato tutti lo facevano ed era una festa ed un rito a cui partecipavano parenti ed amici con grandi mangiate e bevute. I ragazzi che riuscivano a partecipare, vincendo la paura, potevano sentirsi più adulti; i bambini,da dietro la finestra, quasi sempre vivevano questo momento con paura, ma anche come una grande avventura, perché, quello che a loro sembrava un mostro pericoloso, veniva ucciso. L’ uccisione del maiale sembrava anche crudele, perchè consisteva nel prendere con la forza il maiale dalla sua stalla, che strillava fortemente, si distendeva su una panca e si scannava. I maiali venivano ingrassati il più possibile, perché il lardo doveva bastare per tutto l’ anno (non bisogna dimenticare che i soldi per comprare l’ olio non c’erano).Quando un maiale pesava intorno ai tre quintali, il proprietario poteva considerarsene orgoglioso e anche invidiato dagli altri.


Ricetta del pane rosso


Per prima cosa il granturco, che producevano i contadini, veniva sgranato e lavato. Si aspettava che si asciugasse e, dentro dei sacchi, veniva portato alla mola, sulla testa, e successivamente macinato. Una volta che la farina era a casa, le donne la impastavano con il lievito naturale . Il tempo che occorreva per far crescere il pane non era mai lo stesso, perché dipendeva dalla stagione . 

 La mola a pietra

 Si trovava nella vallata dove poteva sfruttare la corrente d' acqua delle Forme di Aquino, a pari distanza tra Castelluccio e Valli. Il gestore era Luigi Ferdinandi, detto "Luigioz gliù mulinar".

 

Il lievito naturale


Il lievito naturale si otteneva lasciando in una tazza da colazione una parte della pasta lievitata per fare il pane e questo, dopo una settimana tenuto a temperatura ambiente, aveva fermentato ed era pronto come lievito. Ogni buona massaia non dimenticava mai di lasciarsi il lievito per la settimana successiva, quando avrebbe dovuto rifare il pane.


Il tempo libero 



Ce n' era ben poco. La sera, dopo aver finito di lavorare nel campo, la gente tornava a casa per mangiare. Alcune sere, il tempo libero veniva passato insieme agli amici di famiglia. Gli uomini giocavano a carte o anche a dama. Qualche volta la dama era fatta artigianalmente, con dei bottoni di diverso colore. Le donne,invece, sedute vicino al fuoco , parlavano per tutta la sera del più e del meno, dei figli e del raccolto.

L'abbigliamento


L'abbigliamento di quell'epoca era veramente umile. Le donne si vestivano con degli abiti lunghi , molto accollati e spesso di colore scuro. Le scarpe erano le cioce: queste erano scarpe di pelle di buoi, e ce ne erano di due tipi : cioce invernali e cioce estive. Quelle invernali erano uguali a quelle estive , con la differenza che in quelle invernali la pelle di bue aveva ancora i peli; esse avevano una forma bizzarra e presentavano, nella parte anteriore, la forma di un triangolo, e in quella posteriore di un rettangolo. Gli uomini si vestivano con la cappa: era un mantello nero, tutto intero, che indossavano sopratutto per lavorare nei campi.


L' abitazione e i mobili 


L'abitazione, a quei tempi, era molto grande e a volte ci abitavano anche più famiglie. All'interno si dava più importanza alla grandezza della cucina, mentre, le camere venivano fatte di misure ridotte. La cucina era più grande, perché lì si passava più tempo nell'arco della giornata; un altro motivo per cui si faceva la cucina più grande era che il camino serviva per riscaldare tutta la casa . Negli anni ’40, il camino era una cosa importantissima, perché‚ oltre a riscaldare le stanze e le persone, serviva per cucinare cibi di vario tipo. I mobili erano umili, chi stava un po'meglio degli altri poteva usufruire di due"arche": c'era l'arca per contenere pane, olio, uova e farina, mentre nella parte estrema ci si impastava il pane. L'altra arca era quella dove si mettevano i vestiti ed era quasi uguale all’ altra, ma era di forma ridotta. Al posto dei pensili moderni si usava la "cristalliera" che era come un armadietto dentro cui si mettevano piatti, bicchieri, tazze per il latte e quelle per il caffè. Per quanto riguarda le sedie, ce n’ erano veramente poche. Al posto delle sedie si usava la panca. Se di sedie ce n’ erano, queste erano piccole, tipo sgabello.

La fiera del bestiame 



La fiera del bestiame, negli anni'40, era una cosa molto importante. Ad Aquino veniva fatta il giorno in cui si festeggiava la Madonna della Libera. Alla fiera venivano mercanti di tutta la zona e portavano con loro animali di vario tipo: mucche, maiali, pecore. Una figura sempre presente era il sensale che serviva a mettere d’ accordo le parti sul prezzo. Essa si svolgeva dove attualmente si trova il Comune.


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